Dal Vangelo SECONDO Giovanni 1, 35 – 42
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì , dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Il Signore chiama ognuno.
Dal vangelo di oggi emerge con evidenza il tema della vocazione, cioè la chiamata che Dio rivolge ad ognuno di noi, perché possiamo entrare in rapporto con Lui. La Bibbia contiene molte storie di vocazione: Abramo, Mosè, Davide, i profeti, il piccolo Samuele di cui si legge nella prima lettura di oggi, la Vergine Maria, gli apostoli; ciascuno in forme diverse, ma tutti accomunati da questo invito a dare alla propria esistenza il valore supremo dell’aprirsi alla relazione con Dio. Raramente Dio ricorre alla chiamata diretta, molto più spesso avviene per il tramite di altri uomini, come si vede nell’episodio di oggi: per i due discepoli del Battista, il tramite è lui, col segnalare loro l’Agnello di Dio; per Pietro è suo fratello Andrea; per Samuele bambino è il suo “custode” Eli. La vocazione è rivolta a tutti gli uomini; tutti sono chiamati da Dio: quanto meno chiamati all’esistenza e chiamati a conoscerlo, attraverso la ragione e la coscienza. Chi è cristiano ha poi avuto la possibilità di una conoscenza più profonda; i cristiani infatti sono chiamati alla fede con il battesimo, e perciò destinatari di una continua vocazione ad approfondire il rapporto con Dio e a farsi tramite perché altri possano essere toccati dall’amore di Dio. Tutti sono chiamati, ed anche se non per compiti straordinari, agli occhi di Dio la loro vocazione non è meno importante, perché è l’ambito in cui ciascuno realizza la propria esistenza e concorre a determinare quella di chi gli sta intorno. Di qui la grandezza del ruolo della famiglia ed in particolare dei genitori, chiamati a testimoniare il volto autentico dell’amore; di qui la grandezza della vocazione di sacerdoti, religiosi e religiose, educatori, operatori della carità, lavoratori e imprenditori e politici e ogni altro servitore del bene comune. Molto si può dire dei missionari e dei catechisti. Su ciascun cristiano grava l’impegno di realizzare la propria vocazione, che comprende il sostegno da offrire ai fratelli, per camminare insieme verso Colui che tutti chiama. E’ un impegno per concorrere così a migliorare il mondo essendone parte.
Don Marco