DAL VANGELO SECONDO Giovanni 6, 41-51
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
G
esù non elimina la preoccupazione per il cibo quotidiano. Però vuole andare oltre alla fame fisica. L’uomo porta in sé un’altra fame, più importante… Si tratta di fame di vita, di fame di eternità che Lui solo può appagare. Se c’è un dono che Gesù ha fatto a noi è il dono di Se stesso, come cibo della Vita, ossia il Suo Corpo e il Suo Sangue nel sacramento dell’Eucarestia. Possiamo immaginare la sorpresa ed incredulità di chi stava ad ascoltarlo. Un dono che i Giudei infatti non riuscirono a capire, accogliere e…mormoravano! E noi? L’Eucarestia è un dono divino e Dio va oltre, sempre, meravigliosamente oltre e così anche noi cristiani, troppo spesso, troviamo difficile accettare una tale certezza: Chi mangia la mia carne avrà la vita eterna: è una realtà che ci sfugge per la nostra povertà nell’accostarci al divino. Proprio l’Eucarestia è il Dono meno capito da troppi cristiani! Quanti sono quelli che non frequentano? Tanti, troppi. E chi frequenta? Partecipano con gioia alla S. Messa domenicale, desiderosi di nutrirsi del Cibo che dà la Vita? Come scelta è forse davvero di troppo pochi. Spesso, anche oggi, sembra che tanti di noi rivivano lo scetticismo e il pregiudizio dei Giudei. Credo che, in un tempo di fede languida, sia giunto il momento di esaminarci fino in fondo sul posto che l’Eucarestia ha nella nostra vita. Dobbiamo chiederci quale peso e quali conseguenze abbia per noi il cibarci del Corpo di Cristo e quanto davvero siamo convinti, di quanto ci dice Gesù oggi: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. (Gv 6, 41-51) Celebrare e partecipare alla S. Messa, per un cristiano, non può essere un’abitudine, ma deve diventare il momento più bello ed intenso della giornata: è da quel Cibo che si riceve la forza per compiere la propria missione, per realizzare il progetto di Dio nella nostra vita. Quale forza vi attingono coloro che con fede vi si nutrono. L’Eucarestia è Dio che vive intimamente con me… e la vita diventa tutta un’altra cosa!
Don Marco