SI PARTE DALLE PARROCCHIE E DALLE DIOCESI.
Durerà cinque anni il percorso nazionale che avrà come orizzonte il Giubileo del 2025. In agenda annuncio, famiglia, giovani, impegno sociale. Il nome ufficiale è «Carta d’intenti». E rappresenta la prima roadmap del cammino sinodale della Chiesa italiana sollecitato da papa Francesco. Un percorso che è cominciato in modo formale con l’Assemblea generale dello scorso maggio e che è riassunto nel testo approvato dai vescovi della Penisola e consegnato al Papa. Il movimento “diffuso” che avrà come protagonisti le diocesi, le parrocchie e le multiformi espressioni del mondo ecclesiale italiano durerà cinque anni e avrà come orizzonte il Giubileo del 2025. Il 2021 segna già il debutto del percorso in «sintonia con l’avvio della preparazione del Sinodo universale» dei vescovi. Il 2022 è l’anno della «prima tappa» italiana che sarà dal «basso verso l’alto»: in particolare avrà come snodo il «coinvolgimento» del “popolo delle parrocchie”. Il 2023 costituisce la «seconda tappa» che andrà «dalla periferia al centro»: in primo piano un grande «momento unitario di raccolta, dialogo e confronto con tutte le anime del cattolicesimo» del Paese, specifica il testo-guida. La «terza tappa» prevista per il 2024 sarà «dall’alto verso il basso» e ruoterà attorno alla «sintesi delle istanze» emerse fra la gente e alla «consegna, a livello regionale e diocesano» delle proposte di azione pastorale. La conclusione durante il prossimo Anno Santo con la «verifica nazionale per fare il punto» dell’itinerario compiuto.
(documento preparatorio al Sinodo scaricabile dal sito: www.scrafamiglia.fe.it)
Domenica 17 ottobre alle ore 18 nella Basilica di S. Francesco a Ferrara si terrà la solenne celebrazione di apertura del Sinodo nella sua fase diocesana (che si concluderà il prossimo aprile), presieduta dal nostro Vescovo. La Messa verrà trasmessa sul canale YouTube UCS Ferrara-Comacchio.
Alla celebrazione sono invitati i rappresentanti di tutte le parrocchie e Unità Pastorali della Diocesi, i membri del Consiglio pastorale diocesano, del Consiglio presbiterale e i vicari zonali, oltre a dieci rappresentanti delle persone consacrate, cinque diaconi e un rappresentante per ogni associazione e movimento ecclesiale.