IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal Vangelo Secondo Luca 4,21-30

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». 
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.»

IL SIGNORE GUARDA IL CUORE….

G

esù è nella sinagoga di Nazaret, e proclama il brano di Isaia relativo all’unzione e alla missione del Messia (Lc 4,16-21). Il testo odierno si pone in continuità con il vangelo di domenica scorsa, ove Gesù si presenta ai suoi concittadini come l’Unto di Dio, incaricato di evangelizzare i poveri e proclamare l’anno di grazia del Signore. Inizialmente chi lo ascolta rimane meravigliato «delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca» (Lc 4,22), prima di sfociare in un violento rifiuto da parte dei nazaretani. Essi lo conoscono perché è figlio di quella terra e dicono: «Non è costui il figlio di Giuseppe?» e di Maria la «casalinga»? come dire: che cosa ha in mente di fare Gesù il quale non proviene da una famiglia agiata e formata culturalmente? I presenti nella sinagoga, in effetti, non riescono a spiegarsi come sia possibile che un uomo a loro ben noto possa esprimersi con parole ispirate dalla grazia divina e allora attendono da lui un segno prodigioso che dimostri la sua unzione divina per vedere se veramente è il Messia atteso: «quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao fallo anche qui nella tua Patria!», il popolo gli chiede un segno, ma Gesù non lo compie e dice: «nessun profeta è bene accetto nella sua patria», citando due miracoli compiuti per mezzo dei profeti a gente non ebrea. Questo è il punto, il Signore non guarda l’apparenza, il ceto sociale, la cultura, ma guarda il CUORE, la fede che l’uomo ha in Lui. Ecco perché non poteva e non voleva compiere miracoli in mezzo al suo popolo, perché pretendeva che Lui facesse quello che gli hanno chiesto. Come fa il Signore ad agire nella nostra vita se siamo noi a comandarGli come e cosa deve fare? Il rischio è quello di sostituirci a Dio ed essere tentati come i nazeretani di piegare a sé Dio. Se invece lo accogliamo nel nostro cuore con mitezza e umiltà, con preghiere fiduciose e di affidamento, il Signore non farà venir meno la sua grazia.

Don Nicola