Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria – II Domenica di Avvento

Dal Vangelo Secondo Luca 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

IL TUO SI HA CAMBIATO IL MONDO!

La solennità dell’Immacolata Concezione che si celebra oggi è una festa di speranza perché si apre alla promessa di Dio senza alcuna certezza umana e, aspettando che sia lo Spirito ad operare in Lei e ad indicarle la strada passo dopo passo, si lascia trasformare nonostante le difficoltà, i rischi, le paure. Tutta la sua vita è un insieme di atteggiamenti di speranza, a cominciare dal “sì” al momento dell’annunciazione. Maria, nonostante nulla sappia del destino che l’attende, accoglie Gesù dentro di sé: dopo un momento di titubanza e smarrimento, risponde con coraggio “eccomi”, perché all’Amore che chiede non si può che rispondere con un amore che si rende disponibile, e in quell’istante ci appare come una delle tante madri del mondo, coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo una nuova vita che nasce. E l’apertura alla vita non riguarda solo la generazione fisica di un bambino ma significa anche promuovere e servire la vita sempre e comunque Pensiamo alle coppie che adottano o accolgono dei bambini. Ma pensiamo non solo ai genitori ma anche ai nonni o a chi si occupa dell’accoglienza o dell’educazione dei bambini come agli insegnanti, gli educatori o i catechisti, le case famiglia o le associazioni che si occupano del disagio sociale. Maria è madre di speranza perché ha attraversato più di una notte nel suo cammino di madre, e anche quando una spada le ha trafitto l’anima (Lc 2,35), ai piedi della croce, mentre vede Gesù innocente soffrire e morire, pur attraversata da un dolore straziante, ha ripetuto il suo “sì”, senza perdere la speranza e la fiducia nel Signore. In lei vediamo come la speranza vediamo come la speranza si nutre di ascolto e di pazienza perché i tempi del Signore maturino. Maria non si deprime davanti alle incertezze della vita, e anche quando tutto appare privo di senso non protesta, e ci insegna che nei momenti di difficoltà possiamo avere sempre nel nostro cuore la sua voce che dice “alzati, guarda avanti, guarda l’orizzonte”.

(Dal Sussidio dell‘Avvento, pagg. 11-16)