Dal Vangelo secondo Luca 4, 1-13
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE È CHIAMATA ALLA VITA
Tutti noi siamo tutti posti davanti alla fatica di scegliere tra umano e disumano, tra più vita e meno vita. Anche Gesù. L’imperativo di libertà (scegli) lo si trova già nell’Antico Testamento: “Io pongo davanti a te il bene e la vita, il male e la morte. Scegli dunque la vita”. (Deut 30,15). E’ una preghiera di Dio ai suoi figli, una chiamata alla vita. Le tentazioni e le scelte di Gesù nel deserto si incentrano sulle relazioni: il rapporto con me stesso e con le cose (pietre o pane), con Dio e con gli altri (tutto sarà tuo). Dì a questa pietra che diventi pane! All’essere umano non basta il pane e persino nella pietra può scorge la bellezza delle cose che il Signore ha creato. L’uomo ha la capacità di veder oltre. Il divino e l’umano si incontrano nel più piccolo dettaglio della veste senza cuciture della creazione di Dio, persino nell’ultimo granello di polvere del nostro pianeta” (Papa Francesco, Laudato Sì 9). Il pane è un bene, un valore indubitabile, ma Gesù non ha mai cercato il pane a suo vantaggio, si è fatto pane a vantaggio di tutti. E risponde giocando al rialzo, offrendo più vita: Non di solo pane vivrà l’uomo. Se è sazio di solo pane, l’uomo muore. Nella seconda tentazione il diavolo rilancia: il mondo è mio, se ti prostri davanti a me, tutto questo sarà tuo. Lo spirito del male instaura un mercato con l’uomo. Esattamente l’opposto dello stile con cui Dio agisce: lui non fa mai mercato dei suoi doni, dona amore senza condizioni. Dio non è un mercenario. La terza tentazione è una sfida aperta a Dio: Buttati, così vedremo uno stormo di angeli in volo… Un bel miracolo, la gente ama i miracoli, ti verranno dietro. Il diavolo è seduttivo, mette la maschera dell’amico, come per aiutare Gesù a fare meglio il messia. E in più la tentazione è fatta con la Bibbia in mano (sta scritto…). La risposta: non tenterai il Signore tuo Dio. Attraverso ciò che sembra il massimo della fede nella provvidenza, tu stai facendo la caricatura della fede, la riduci a pura ricerca del tuo vantaggio. Tu non cerchi Dio, cerchi solo il tuo profitto. Vuoi vincere il mondo con la croce? Non servirà, dice il diavolo, assicurargli invece pane, potere ed effetti speciali, e ti seguirà. Ma Gesù non vuole vincere nessuno, lui vuole liberare. La libertà che Dio ci offre è il ritorno nella sua casa che è anche nostra. Noi siamo figli non servi. I servi non hanno una casa.
don Marco