Dal Vangelo di Matteo 17,1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
GESÙ TI VOGLIAMO CONTEMPLARE NEL SILENZIO
G
esù, con la sua trasfigurazione, vuole impressionare i Discepoli perché poco prima ha parlato della sua Passione. Egli sta per trasferirsi nella Giudea, ove accadrà il grande dramma della fine della vita temporale del Signore. Gesù sarà crocifisso. E perché i Discepoli, questi tre specialmente, non siano scandalizzati, stupiti, anzi esterrefatti dalla fine tristissima del Maestro, ma conservino la fede, Gesù decide di imprimere nelle loro anime la meraviglia di quella esperienza. E noi? Ecco che il Vangelo diventa incalzante e urgente sulle nostre anime… E voi chi dite che sia Gesù? La mente corre al Catechismo. Sì, ricordo che Gesù è il Figlio di Dio fatto Uomo. Ma sappiamo che cosa vuol significare? Se Gesù è Dio fatto Uomo, chi è per me? che rapporto c’è tra me e Lui? Lo incontro nel cammino della mia vita? è legato al mio destino? Esiste come una nube opaca di ignoranza che preme su molti. Si ha una cognizione vaga del Cristo, non lo si conosce bene; si cerca, anzi, di respingerlo. Al punto che all’offerta del Signore di voler essere, per tutti, guida e maestro, si risponde di non averne bisogno, e si preferisce tenerlo lontano. Ecco invece la via che porta a Gesù: “Il Figlio di Dio fatto Uomo – tutti devono ammettere: è unico, non c’è alcuno, nella storia di questa nostra umanità, che possa veramente paragonarsi a Lui per candore, sapienza, carità, grandezza d’animo, eroismo; per capacità di arrivare ai cuori, per potenza sulle cose”. (Paolo VI) Ecco la via che ci viene proposta questa settimana e che ci fa aggiungere alla figura del pesce posto sotto l’altare, la lettera greca “chi”, iniziale di Cristo. Egli è l’unico salvatore! Nella persona di Gesù c’è un’altra vita oltra quella umana, un’altra natura, quella Divina. Sarebbe bello dedicare questa settimana uno spazio in più alla nostra preghiera silenziosa per contemplarlo cioè vederlo con occhi nuovi. Affronteremo così tutte le nostre prove e ne usciremo vincitori.
Don Marco