Dal Vangelo di Matteo 17, 01-09
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte… E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia»….Ed ecco una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
SIGNORE, È BELLO PER NOI ESSERE QUI!
N
el Vangelo di questa domenica il Signore si rivela in modo particolare. Gesù si rivela a chi lo ama. Lo scopo della trasfigurazione, non è quello di imporsi con la forza o con la grandezza, ma è un farsi riconoscere per poter essere amato. Io amo se conosco l’amato. Per amare devo essere in intimità con il mio interlocutore. Io amo veramente il Signore se lo riconosco presente nella mia quotidianità e se lo so identificare attivo nel mio passato e nel mio presente. L’amore è molto esigente per questo dev’essere ben chiaro chi sto amando. In tal senso il Signore ci invita a seguirlo per aumentare il nostro amore verso di Lui e verso i fratelli. La visione teofanica quindi, rivela un Dio presente e vigilante sulla storia del mondo. Gesù mostrando la sua vera natura divina sprigiona luce e bellezza che porta con sé stupore e meraviglia negli apostoli. Dall’altro lato, Pietro con la sua richiesta, ci mostra come davanti a Dio siamo tutti un po’ bambini e che in modo involontario cerchiamo una zona di comfort in primis per noi e poi per gli altri. Il Maestro, però, ci fa scendere dal monte per ricordarci che la vita è una cosa seria e che va vissuta insieme ad una comunità e non in forma egoistica; per questo ci invita a dare il massimo con generosità. La voce dalla nube conforta gli apostoli nel proseguire il loro cammino di fede verso l’unico Bene. Chiediamo al Signore la grazia di poter guardare sempre verso il meglio della vita sapendo che la presenza del Padre non ci abbandona mai.
Don Thiago